Intervento per ipertrofia prostatica benigna con conservazione dell’eiaculazione
L’ipertrofia prostatica benigna è l’aumento del volume della ghiandola prostatica. La prostata, in condizioni normali, è grande, più o meno, quando una piccola castagna. Quando la malattia colpisce la prostata, questa subisce un anomalo aumento di volume. Si tratta di una patologia strettamente connessa all’invecchiamento naturale, che comporta diverse alterazioni ormonali, che portano infine all’ispessimento della ghiandola stessa. Esistono molteplici trattamenti ed interventi atti a contrastare la malattia. Alcuni più invasivi di altri e alcune tecniche particolarmente innovative che si sono affermate nel tempo come rimedi definitivi (Rezum e terapia Aquabeam).
Intervento per ipertrofia prostatica benigna: trattamenti tradizionali e innovativi
Le tecniche enucleo-resettive tradizionali aperte, o mini invasive con ansa diatermica, o laser, costituiscono il pilastro del trattamento chirurgico per l’ostruzione prostatica benigna sintomatica. Si tratta di approcci dall’efficacia ben documentata, soprattutto per quanto riguarda il sollievo dei sintomi urinari. Ciò nonostante, possono comunque essere associati ad effetti collaterali sessuali rilevanti. La disfunzione erettile e, più frequentemente, la disfunzione eiaculatoria, sotto forma di eiaculazione retrograda sono infatti disturbi post-operatori comuni. Conseguenze, anche gravi, che presentano sicuramente un impatto negativo sulla qualità di vita del paziente.
In considerazione dell’aumento dell’età media e del benessere psico-fisico a 360 gradi della popolazione maschile, assume sempre maggior rilevanza la conservazione della funzione sessuale. Per questo motivo le alternative chirurgiche mini invasive “sexual sparing” stanno guadagnando popolarità. Preservare la funzione sessuale è infatti prioritario tra i pazienti che si sottopongono ad intervento per ipertrofia prostatica benigna (soprattutto per gli uomini più giovani).
Negli anni è stato riportato che le tradizionali resezioni e incisioni prostatiche (TURP e TUIP) sono associate a diverse gravi conseguenze. Tra queste un considerevole tasso di eiaculazione retrograda, anche fino al 65% e 18% rispettivamente, nonché a un tasso di deficit erettile del 6,5%, a prescindere dalla quantità di tessuto asportato. Recenti studi randomizzati hanno confrontato l’enucleazione della prostata con laser a olmio (HoLEP) con la TURP e i tassi di eiaculazione retrograda sono risultati comparabili. Va comunque specificato che, l’enucleazione con laser ad Olmio sembra migliorare la funzione sessuale in un sottogruppo di pazienti.
Conservazione dell’eiaculazione e preservazione delle funzioni sessuali
Recentemente sono state descritte modifiche che risparmiano la funzione eiaculatoria per la TURP, la HoLEP e la vaporizzazione. Da un punto di vista chirurgico, queste tecniche comportano il risparmio e la conservazione del tessuto in prossimità dei dotti eiaculatori prostatici. Interventi che hanno dato ottimi risultati, con tassi di conservazione dell’eiaculazione fino al 85% per le tecniche di vaporizzazione, senza impattare negativamente sui risultati funzionali urinari.
Negli ultimi anni, per far fronte alla sempre maggior necessità di utilizzare tecniche “sexual sparing”, sono emerse molteplici alternative minimamente invasive. Queste difatti mirano a preservare la funzione sessuale e a migliorare i disturbi urinari, preservando quindi la qualità di vita maschile in toto. Tra queste spicca, senza dubbio, il trattamento ad ablazione a getto d’acqua robotica guidata dall’immagine della prostata (Aquablation). Questa tecnica ha riportato miglioramenti rilevanti per quanto riguarda la conservazione della funzione sessuale.
Aquablation
La terapia di aquablazione è una procedura unica nel suo genere. È l’unica procedura, infatti, che utilizza un getto d’acqua senza calore. Il getto è controllato dalla tecnologia robotica e serve a rimuovere il tessuto prostatico senza danno sui tessuti limitrofi. In particolare non provoca alcun danno alle strutture nervose e ghiandolari necessarie per la corretta funzione sessuale. Inoltre, è l’unica procedura che combina la visione endoscopica con l’imaging a ultrasuoni, con conseguente maggior precisione chirurgica. Il risultato è quindi preciso, coerente e prevedibile e a lungo termine, indipendentemente dalle dimensioni della prostata.
Negli studi clinici, gli uomini che si sono sottoposti alla terapia di Aquablation hanno avuto un tasso molto basso di complicazioni irreversibili come:
- incontinenza
- disfunzione eiaculatoria
- disfunzione erettile
fronte invece di un miglioramento efficace, sicuro e a lungo termine della funzione urinaria.
Affidarsi ad un esperto urologo
AL di là della tecnica adottata per contrastare l’ipertrofia prostatica benigna, grande importanza la riveste la figura dell’urologo. È bene affidarsi a medici esperti della materia che conoscano in modo approfondito le nuove tecniche impiegate per un intervento per ipertrofia prostatica benigna. È all’urologo che spetta consigliare e scegliere il trattamento migliore per il paziente, valutando caso per caso ogni singolo individuo e la situazione da affrontare.