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CHIRURGIA ANDROLOGICA

Corporoplastica

INTERVENTI


Corporoplastica di Raddrizzamento per Incurvamento Penieno

Il pene curvo può essere presente fin dallo sviluppo (congenito) o acquisito tramite lo sviluppo di una placca peniena (malattia di Peyronie o induratio penis plastica). 

Quando la curvatura determina incurvamento o deformazione significativa dell’asta con limitazione parziale o totale all’attività penetrativa o deficit erettivo, è indicata la terapia chirurgica.


Esistono 2 tipi di corporoplastiche:

Corporoplastiche semplici: sono tecniche chirurgiche che prevedono il raddrizzamento penieno senza l’asportazione della eventuale cicatrice tipica della induratio penis plastica; consentono degli ottimi risultati estetici. Sono classicamente indicate per la correzione degli incurvamenti penieni congeniti.

• Corporoplastiche con chirurgia di placca: prevedono l’asportazione del tessuto fibrotico e la sua sostituzione con diversi materiali. Sono generalmente associate ad un buon risultato estetico con accorciamento che, seppure sempre presente, è tipicamente bene accettato dai pazienti. In studi a lungo termine si è dimostrato un aumento di disfunzione erettile nei pazienti sottoposti a questo tipo di chirurgia.

Nel primo caso sono disponibili varie tecniche chirurgiche. L’intervento viene eseguito in anestesia loco regionale o in alcuni casi in generale e prevede in genere la creazione di incisioni ellittiche del rivestimento dei corpi cavernosi sul lato opposto alla curvatura suturando i margini secondo la tecnica di Nesbit o praticando un’incisione longitudinale e una successiva sutura trasversale (tecnica di Yachia). Il numero e la sede precisa di tali incisioni vengono stabiliti durante l’intervento sulla base dell’entità della curvatura valutata mediante erezione artificiale che verrà praticata anche alla fine dell’intervento per valutarne il risultato. Al termine dell’intervento viene eseguita una circoncisione.
Verrà posizionato un catetere vescicale ed eseguita una medicazione compressiva che sarà rimossa assieme al catetere dopo 24 o 36 ore. La conseguenza inevitabile dell’intervento è riduzione in lunghezza dell’organo di circa 1-2 cm. Dopo l’intervento è consigliabile una astensione dai rapporti sessuali per circa un mese.
Possibili complicanze sono rappresentate da ecchimosi, ematomi, infezioni e diastasi (apertura) della ferita, recidiva, dolore.



Nel secondo caso
, Il trattamento chirurgico della malattia di La Peyronie deve attuarsi a malattia apparentemente stabilizzata in assenza di sintomatologia dolorosa prevedendo la correzione del recurvatum e il ripristino della funzione sessuale. Si avvale sostanzialmente di tre modalità terapeutiche:



– chirurgia di accorciamento:
prevede l’asportazione di losanghe di tessuto albugineo o il posizionamento di punti di plicatura contro-lateralmente alla placca, sede della curvatura, per consentire il raddrizzamento del pene agendo su tessuto sano. comporta necessariamente una .riduzione della lunghezza dell’asta



– chirurgia di allungamento:
prevede l’incisione/rimodellamento del tessuto fibrosclerotico nel punto di massima deformità. Prevede poi prevede l’innesto di materiali autologhi (graft) o eterologhi (patch) nella sede del tessuto albugineo rimodellato. L’innesto serve a ricoprire il tessuto cavernoso sottostante al difetto di rivestimento che si produce sulla tonaca albuginea in relazione all’incisione di rimodellamento. L’intervento in ogni caso non potrà mai restituire la lunghezza del pene presente prima dello sviluppo della malattia.


– chirurgia protesica,
nel caso di deficit erettivo completo/parziale e deformità dell’asta.

Le tecniche sopraindicate possono essere applicate singolarmente o anche in associazione in relazione alla gravità della deformità ed all’eventuale disfunzione erettile associata.
Gli obiettivi della terapia chirurgica sono comunque finalizzati alla correzione del recurvatum ed al ripristino dell’attività sessuale compromessa.


Possibili complicanze sono rappresentate da: ematomi, infezioni, disturbi della vascolarizzazione del glande, lesioni all’uretra, reazioni avverse al materiale impiantato (nella chirurgia di allungamento). Tardivamente possono presentarsi recidive, infezioni, diminuzione della sensibilità del glande, inestetismi cutanei e alterazioni dell’orgasmo.


Per approfondimenti:

Quando si deve operare il pene curvo?

Quale trattamento chirurgico scegliere per il pene curvo (Malattia di Peyronie)?

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    Dr. Andrea Cocci

    urologo e andrologo

    La scelta di dedicare la mia vita professionale all’urologia ed in particolare alla chirurgia andrologica e ricostruttiva è frutto di una profonda passione per l’anatomia, l’arte chirurgica ed in generale il processo diagnostico terapeutico che porta alla guarigione del paziente. Patologia oncologica, infertilità, disfunzione erettile, malattie del pene o semplicemente disturbi prostatici affliggono irrimediabilmente non solo l’individuo ma anche la dimensione di coppia.

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    Urologo e andrologo

    Ho piena convinzione che ascoltare il paziente, carpirne i bisogni, valutarne le aspettative sia l’unico modo di instaurare un programma terapeutico di successo e soddisfazione sia per il medico che per il paziente.