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CHIRURGIA UROLOGICA

Sfintere artificiale AMS 800

INTERVENTI

Posizionamento di Sfintere Artificiale AMS 800 per incontinenza urinaria post-prostatectomia

Il dispositivo AMS 800 è utilizzato per il trattamento dell’incontinenza urinaria dovuta ad una resistenza al deflusso dell’urina nell’uretra/vescica (deficienza sfinterica intrinseca) in pazienti di sesso maschile, femminile e pediatrici.


L’incontinenza urinaria completa, ovvero la perdita involontaria di urina, è un problema che può riguardare, tra gli altri, circa il 2% dei pazienti che vengono sottoposti ad interventi chirurgici in sede prostatica.

L’incontinenza urinaria compromette spesso seriamente la qualità dei pazienti in diversi ambiti: sociale, psicologico, professionale, domestico, fisico, sessuale, ma può essere trattata efficacemente grazie all’intervento chirurgico. Secondo i dati pubblicati da diversi autori, il posizionamento di uno sfintere artificiale per insufficienza sfinterica consente di ottenere nella maggior parte dei casi una continenza soddisfacente, migliorando notevolmente la qualità globale di vita del paziente.
Il trattamento alternativo, rappresentato dall’utilizzo cronico e quotidiano di ausili esterni (pannoloni, sistemi di raccolta, profilattici) non garantisce sicuramente una buona qualità di vita.

L’eventuale assunzione di farmaci ad azione antiaggregante (Aspirinetta, Ascriptin, Ibustrin, Plavix, Ticlopidina, Tiklid, o similari) oppure farmaci anticoagulanti (Coumadin, Sintrom, o similari), deve essere rigorosamente sospesa prima dell’intervento sotto il controllo del Medico Curante, ed eventualmente sostituiti con terapia a base di eparina a basso peso molecolare.
Il posizionamento dello sfintere artificiale tipo AMS 800 prevede una serie di accertamenti clinici e strumentali, da eseguire prima del ricovero, tra cui: esami ematici, esame urine con urinocoltura, PAD test/peso dei pannolini bagnati, uretrocistoscopia, esame urodinamico completo ed eventuale ecografia dell’apparato urinario e cistouretrografia retrograda e minzionale.

Lo sfintere urinario artificiale tipo AMS 800TM è una vera e propria protesi, impiantata chirurgicamente, allo scopo di ripristinare il processo naturale di controllo della minzione.
Normalmente, il muscolo sfintere striato dell’uretra, ovvero il muscolo preposto al controllo della minzione, esercita una doppia funzione: quando si contrae chiude l’uretra e trattiene l’urina in vescica; quando si rilascia, apre l’uretra e consente la minzione. Se questo muscolo non funziona adeguatamente, si verifica la perdita incontrollabile di urina, ovvero l’incontinenza urinaria completa.


Lo sfintere urinario artificiale tipo AMS 800TM è costituito da 3 parti fondamentali:
– la cuffia di occlusione dell’uretra, che viene posizionata intorno all’uretra stessa;
– una pompa, che viene posizionata nello scroto superficialmente rispetto alla cute, in modo che venga avvertita al tatto. Questa, a sua volta, è costituita da due parti: quella superiore, rappresentata dalla valvola di deattivazione, e quella inferiore che, invece, è morbida e comprimibile
– un pallone (o serbatoio) che viene posizionato in prossimità della vescica.


Le tre componenti sono collegate tra loro da un sistema idraulico e funzionano, nel complesso, come uno sfintere naturale, attivato dall’esterno, in modo da tenere chiusa l’uretra sino al momento in cui il paziente non desideri urinare.
Per consentire il posizionamento ed il collegamento delle diverse componenti, vengono eseguite due piccole incisioni cutanee: una a livello inguinale, delle dimensioni pari a circa 4 cm e una a livello scrotale, delle dimensioni pari a circa 4 cm.
La durata complessiva dell’intervento è di circa 60 minuti.
È necessario posizionare il catetere vescicale, che viene rimosso nel corso della prima giornata post-operatoria, con ripresa spontanea della minzione.


A partire dalla prima giornata post-operatoria, il paziente riprende a bere e ad alimentarsi in modo graduale. Il paziente viene fatto alzare da letto già in prima giornata e, compatibilmente con la naturale ripresa delle sue energie, viene mobilizzato in misura sempre maggiore. È bene che il paziente, non appena possibile, inizi a passeggiare nel corridoio per favorire la ripresa della normale circolazione, per evitare la formazione di trombi nelle vene degli arti inferiori e per facilitare la ripresa della attività intestinale.

Convalescenza
Dura in media 10 giorni. A partire dalla dimissione, si possono riprendere gradatamente le normali attività quotidiane, a condizione di evitare gli sforzi troppo violenti o il sollevamento di oggetti il cui peso sia superiore a 2-3 chili.ù


Attività sportiva ed attività sessuale
Potranno essere riprese dopo 30 giorni dall’intervento, e comunque, sempre dopo la visita di controllo.

La ferita
I punti della ferita cutanea addominale potranno essere rimossi dopo circa 8 giorni dall’intervento, durante la prima visita di controllo. In alcuni pazienti può essere eseguita una sutura cutanea con tecnica intradermica e non è necessario rimuovere alcun punto di sutura. I punti della ferita scrotale si riassorbiranno da soli, nell’arco di circa 15-20 giorni, senza necessità di alcuna rimozione.
Si può fare una doccia a partire da 2 giorni dopo la rimozione dei punti (il bagno nella vasca è permesso dopo circa 20 giorni dall’intervento).


Infezioni del dispositivo
I sintomi possono essere svariati. Tuttavia, i più comuni sono rappresentati da viva dolorabilità all’addome e/o in sede scrotale (soprattutto a livello dei testicoli), febbre, eventuali secrezioni dal pene. In caso sospettiate una infezione dello sfintere, è consigliabile eseguire una visita di controllo presso il Medico Curante oppure recarsi presso un Pronto Soccorso. In alcuni casi potrebbe essere necessario un nuovo ricovero ospedaliero.


Infezioni delle vie urinarie
La percentuale di comparsa di infezioni delle vie urinarie durante la convalescenza è pari a circa il 3%, secondo i dati della letteratura. Per questo motivo, al fine di evitarle, viene somministrato un trattamento antibiotico per il periodo di convalescenza. Nel sospetto di una infezione delle vie urinarie, si consiglia di eseguire un esame completo delle urine ed una urinocoltura con antibiogramma e chiedere al Medico Curante per impostare una eventuale terapia antibiotica appropriata.


Dolore addominale
Normalmente, i dolori post-operatori sono minimi, legati alle ferite cutanee, e facilmente controllabili con un trattamento antalgico comune.


Necessità di reintervento
Un reintervento potrebbe rendere necessario nei seguenti casi:+
– Qualora si manifesti un’infezione nella sede dell’impianto sfinterico
– Qualora si renda evidente un malfunzionamento dello sfintere o anche di una sola delle sue componenti.
Il reintervento ha lo scopo di rimuovere l’intero dispositivo o una delle sue componenti (sostituendole).
In caso di infezione, una volta rimosso lo sfintere, i tessuti verranno abbondantemente irrorati con soluzione antibiotica ed eventuali raccolte infette saranno drenate all’esterno.
Non sarà assolutamente possibile impiantare un nuovo dispositivo nel corso dello stesso intervento, al fine di evitare problemi di sovrapposta infezione. Un nuovo intervento sarà possibile una volta risolta adeguatamente l’infezione.

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    Dr. Andrea Cocci

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    La scelta di dedicare la mia vita professionale all’urologia ed in particolare alla chirurgia andrologica e ricostruttiva è frutto di una profonda passione per l’anatomia, l’arte chirurgica ed in generale il processo diagnostico terapeutico che porta alla guarigione del paziente. Patologia oncologica, infertilità, disfunzione erettile, malattie del pene o semplicemente disturbi prostatici affliggono irrimediabilmente non solo l’individuo ma anche la dimensione di coppia.

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    Ho piena convinzione che ascoltare il paziente, carpirne i bisogni, valutarne le aspettative sia l’unico modo di instaurare un programma terapeutico di successo e soddisfazione sia per il medico che per il paziente.