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Ecografia prostatica sovrapubica: determinare il volume della ghiandola

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Ecografia prostatica sovrapubica: determinare il volume della ghiandola

L’Ecografia prostatica sovrapubica, o Ecografia Sovrapubica della Prostata, è un esame che serve a determinare il volume della ghiandola prostatica. Oltre alle dimensioni, il test è in grado d’individuare eventuali problemi e/o anomali legate a possibili patologie della prostata. Si tratta di un esame semplice, indolore e poco invasivo, tollerato piuttosto bene da tutti i pazienti. Grazie a questo studio è possibile vedere immagini chiare di tutti i tessuti che compongono la ghiandola prostatica e la vescica.

Ecografia prostatica sovrapubica: a cosa serve e quando è eseguita

In generale l’ecografia è una tecnica diagnostica che utilizza gli ultrasuoni. Quest’ultimi possono essere impiegati nell’esecuzione di un’ecografia semplice, oppure in abbinamento a una TC per arrivare ad avere immagini di sezioni corporee, oppure per ottenere immagini del flusso sanguigno.

L’ecografia prostatica sovrapubica è eseguita per stabilire le dimensioni della prostata e individuare eventuali malattie legate alla ghiandola. È fatta per adempiere a vari scopi:

  1. eseguire un’accurata diagnosi in caso di ipertrofia prostatica benigna
  2. individuare e valutare eventuali infiammazioni dovute a prostatiti
  3. capire perché i valori di antigene Prostatico Specifico sono aumentati
  4. scoprire l’eventuale presenza di tumori alla prostata.

Quindi le situazioni per cui questo esame è prescritto ed eseguito sono molteplici, anche se, nella maggior parte dei casi è richiesto per una diagnosi d’IPB. L’Ecografia Sovrapubica della Prostata riesce a individuare:

  • dimensioni della ghiandola prostatica
  • caratteristiche della vescica (che molto spesso risente dell’ingrossamento della prostata)
  • residui di urina nella vescica in seguito alla minzione (un dato oltre modo utile nel caso di ipertrofia prostatica benigna, visto che dopo la minzione, il residuo di urina nella vescica tende ad aumentare notevolmente).

Qualche volta l’esame è eseguito in fase preliminare prima di un’ecografia prostatica transrettale, test molto più invasivo e preciso durante il quale è possibile l’esecuzione di una biopsia prostatica. La biopsia è finalizzata al prelievo di piccolissimi campioni di tessuto prostatico che possono, successivamente essere osservati al microscopio ottico. Dall’osservazione è confermata o meno la presenza di un carcinoma prostatico.

Ecografia prostatica sovrapubica

Ecografia Sovrapubica della Prostata: preparazione all’esame

L’ecografia prostatica sovrapubica, come abbiamo detto, è un esame semplice che non richiede particolari preparazioni. L’unica accortezza è quella di presentarsi al test con la vescica piena. Prima dell’esame il paziente deve bere almeno un litro d’acqua (non gassata), un’ora prima dell’ecografia e di non urinare nelle precedenti tre ore. Solo alla fine dell’esame è richiesto di svuotare la vescica. Il medico può così valutare il residuo urinario all’interno della vescica. Gas e aria presenti nel corpo sono, solitamente, di ostacolo a una corretta esecuzione dell’esame. Per questo motivo è molto importante seguire con attenzione le regole di preparazione all’esame, in modo da non inficiarne l’esito.

Ecografia vescico prostatica sovrapubica: come si svolge

L’esame è eseguito grazie a un ecografo dotato di sonda ecografica. Il paziente deve trovarsi in posizione supina. Il dottore, prima di appoggiare la sonda, spalma la zona interessata con un apposito gel acquoso che consente movimenti liberi senza impedimenti e favorisce la ricezione degli ultrasuoni in profondità. La sonda è posizionata sopra la zona sovrapubica, tra l’ombelico e la base del pene.

Durante il test il medico muove la sonda per indagare le dimensioni della prostata e della vescica. Il movimento registra dimensioni, morfologia ed eventuali anomalie legate alla ghiandola. Infine è valutato anche il residuo di urina in seguito alla minzione. L’esame dura dai 10 ai 20 minuti, non è invasivo ed è indolore. A differenza delle radiazioni ionizzanti usate nelle radiografie, gli ultrasuoni sono innocui per i pazienti. Non comporta controindicazioni e può, quindi, essere eseguito da qualunque uomo.