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Chirurgia plastica peniena: una valida alternativa alle “pillole”

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Chirurgia plastica peniena: una valida alternativa alle “pillole”

L’Aquabeam prostata è una tecnologia all’avanguardia utilizzata come trattamento per l’ipertrofia prostatica benigna, che si basa sull’utilizzo di un getto d’acqua ad alta pressione per rimuovere il tessuto prostatico in eccesso. La tecnologia, sviluppata con l’obiettivo di offrire una soluzione efficace e a basso impatto per ridurre i sintomi dell’ipertrofia prostatica ha notevolmente migliorato la qualità della vita dei pazienti.

La chirurgia plastica peniena rappresenta la soluzione migliore ai problemi di impotenza maschile. Nonostante sia un dato di fatto, molti uomini ancora non la prendono in considerazione come valida alternativa ai trattamenti farmacologici. È acclarato che in Italia, ad almeno 3000 uomini servirebbe una protesi del pene, ma solo uno su sei arriva ad operarsi. Una tendenza che dovrebbe cambiare direzione in virtù di un sostanziale e comprovabile miglioramento della vita di coppia.

Chirurgia plastica peniena: quali uomini optano per l’intervento?

Gli uomini che di norma decidono di operarsi hanno un’età compresa tra i 50 e i 60 anni, ma alcuni non superano nemmeno i 40 anni. Solitamente sono soggetti reduci da un tumore alla prostata, un cancro alla vescica, o al retto, oppure soffrono di malattie cardiovascolari, diabete o disfunzioni che occludono le vene. Si tratta per lo più di patologie che sfociano o provocano disfunzione erettile grave che compromette seriamente la vita di coppia.

Prima di passare al bisturi, gli uomini preferiscono provare i trattamenti farmacologici. Purtroppo non sempre portano a risultati positivi e ben tre casi su dieci non rispondono alle “pillole dell’amore”. Il problema vero, però, è rappresentato dal fatto che la maggior parte di queste persone non è a conoscenza delle alternative oggi esistenti per curare l’impotenza maschile. La chirurgia plastica peniena è la risposta definitiva e garantita ai problemi sotto le lenzuola.

Secondo recenti studi, in Italia, ogni anno, si contano ben tremila uomini che avrebbero bisogno di un impianto protesico. Solo 500 arriva all’intervento, vale a dire uno su sei! Per tutti gli altri la vita di coppia rimane impossibile, o comunque difficile e dolorosa, fisicamente ed emotivamente. Il problema è la scarsissima informazione e la paura, per molti, di “uscire allo scoperto” e ammettere di avere un problema. Gli interventi di chirurgia plastica peniena non sono ancora abbastanza valorizzati nel Bel Paese.

Chirurgia peniena: le scelte terapeutiche

Le crisi di coppie possono scoppiare per i motivi più disparati. Tra questi, qualche volta, ci sono le difficoltà a consumare correttamente e piacevolmente un rapporto con la propria partner a causa, ad esempio, di un tumore alla prostata. Il carcinoma può, infatti, portare ad una prostatectomia radicale, vale a dire un’asportazione della ghiandola prostatica. Una scelta che può portare il paziente a non riuscire più a vivere bene l’attività sessuale.

In questi casi, la prima e più facile soluzione, è scegliere d’intraprendere la strada di una terapia farmacologica. Ma non è una soluzione valida per tutti e, soprattutto, non sempre riesce a dare i risultati sperati. L’alternativa, è la chirurgia plastica peniena. Puntare su impianti di protesi peniene di nuova generazione consente il ritorno alla normale attività sessuale.

Negli interventi di rimozione della prostata, le tecniche laparoscopiche e robotiche, hanno l’obiettivo di risparmiare i nervi dell’erezione. Purtroppo solo nel 50% dei casi si raggiunge con successo i propositi. In molti casi, l’intervento, può addirittura portare all’impotenza vera e propria. A quel punto l’unica e valida alternativa è l’intervento chirurgico per l’inserimento di protesi peniene tricomponenti di ultima generazione. Strumenti che consentono un’erezione analoga a quella fisiologica che sfrutta un meccanismo semplice ed efficace.

Chirurgia del pene e impotenza post-prostatectomia

Le protesi peniene tricomponenti di ultima generazione risolvono il problema dell’impotenza post-prostatectomia in modo definitivo. Inoltre, sono in grado al contempo di ingrossare e allungare il pene. Risolvono il problema dell’impotenza e delle ridotte dimensioni che altro non sono che un effetto collaterale della prostatectomia. L’intervento, infatti, porta inevitabilmente alla riduzione delle dimensioni dell’organo sessuale fino a due centimetri entro l’anno successivo all’operazione stessa.

Nonostante la chirurgia plastica peniena sia un’alternativa valida ed efficace, molti uomini non decidono di praticarla perché non la conoscono, non essendone informati dai propri medici. Lo stesso vale per qualunque uomo che, pur non avendo subito alcun intervento alla prostata, soffre di impotenza e non risponde positivamente ai trattamenti farmacologici (si stima che siano altri 400mila italiani!).

Gli ultimi dati confermano che le operazioni di chirurgia protesica sono stati, nell’ultimo anno, pochi rispetto al numero di uomini che ne avrebbe potuto (e dovuto) usufruire. Nonostante molti studi scientifici dimostrino l’efficacia delle protesi con un elevato grado di soddisfazione per il paziente e per la partner, sono ancora molti i medici che non informano i propri pazienti dell’alternativa esistente ed efficace.