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Cancro vescicale: cos’è, epidemiologia e tipologie di tumore

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Cancro vescicale: cos’è, epidemiologia e tipologie di tumore

Il cancro vescicale si manifesta quando alcune cellule vescicali si sviluppano in modo anomalo. Quando accade, le cellule perdono la naturale suscettibilità ai meccanismi che regolano proliferazione e crescita. Le cellule mutate si moltiplicano e attaccano i tessuti e gli organi circostanti, dando così vita a tumori maligni della vescica, o carcinomi vescicali. Questa tipologia di tumore è molto comune, forse la più diffusa dell’apparato urinario. Questa patologia rappresenta quasi il 3% di tutti i tumori e, in urologia, si colloca al secondo posto, subito dopo il tumore alla prostata.

Largamente diffuso negli uomini di età compresa tra i 60 e i 70 anni, è una malattia che attacca soprattutto gli uomini. Quando il tumore alla vescica è inizialmente diagnosticato, nell’85% dei casi, risulta superficiale. Solo nel restante 15% è infiltrante. Nel 2017 sono stati stimati circa 27.000 casi di cancro vescicale (infiltrante e superficiale). Quando è diagnosticato in uno stato ancora non avanzato, si ha un ottimo tasso di sopravvivenza a cinque anni, nell’80% dei casi.

Cancro vescicale: le varie tipologie

Il cancro vescicale può interessare diverse cellule della vescica. A seconda della tipologia di cellula interessata cambia la denominazione del carcinoma vescicale e i vari trattamenti e cure. Tra i più comuni ricordiamo:

  • carcinoma delle cellule di transizione (carcinoma uroteliale)
  • carcinoma delle cellule squamose
  • adenocarcinoma

Carcinoma delle cellule di transizione (carcinoma uroteliale)

Nel 90% dei casi un tumore alla vescica è dato dalla mutazione delle cellule di transizione. È quindi la forma di carcinoma più diffusa in assoluto. Per capire dove prende forma è necessaria una piccola precisazione sull’organo della vescica.

La vescica urinaria è l’organo che ha il compito di raccogliere l’urina filtrata dai reni. La parete della vescica ha uno spessore compreso tra i 0,3 e 0,4 cm distesa e 1,5 vuota. È formata, dall’interno verso l’esterno, da diverse tonache:

  • mucosa
  • muscolare (separata dalla tonaca mucosa per interposizione della lamina propria)
  • avventizia
  • sierosa

La tonaca mucosa è quella costituita da un epitelio di transizione, che continua, senza modificare, con l’epitelio che riveste gli ureteri e il primo tratto dell’uretra. In altre parole la tonaca mucosa è costituita da un epitelio di rivestimento di transizione, vale a dire un tessuto dove il numero degli strati cellulari e la loro forma, variano a seconda che la vescica sia piena, piuttosto che vuota. La stessa tipologia di rivestimento e quindi di cellule, si trova anche nell’uretra e negli uteri (altre sedi in cui infatti si sviluppa spesso il medesimo tipo di tumore).

Cancro vescicale

Classificazione

I carcinomi delle cellule di transizione sono classificati in:

  • papillare
  • Papilloma esofitico
  • Papilloma invertito
  • Neoplasie papillari uroteliali a basso potenziale di malignità (PUNLMP)
  • Carcinoma non invasivo (basso grado o alto grado)
  • Carcinoma invasivo papillare
  • non-papillare
  • Neoplasia intraepiteliale (basso grado o alto grado)
  • Carcinoma invasivo non papillare

Carcinoma delle cellule squamose

In questo caso le cellule interessate alla mutazione sono una serie di elementi sottili e piatti che si formano in seguito ad un lungo processo infettivo o irritativo della vescica.

Adenocarcinoma

Nel nostro paese questa forma tumorale è abbastanza rara. Interessa infatti circa l’1-2% dei casi. In questo caso il tumore vescicale trova origine nel tessuto epiteliale ghiandolare. Gli adenocarcinomi originano da residui dell’uraco siti a livello della cupola vescicali e nei tessuti periureterali.

Tumore alla vescica: i fattori di rischio

Il tumore alla vescica attacca sia uomini, che donne, ma l’incidenza è superiore nella popolazione maschile. I casi aumentano con l’avanzare dell’età e i casi maggiori sono registrati tra i 60 e i 70 anni. Moltissimi i fattori di rischio, oltre età e sesso:

  • etnia – in quella caucasica il rischio è nettamente superiore rispetto alla popolazione nera
  • fumo – il rischio di sviluppare un cancro alla vescica è due volte superiore nei fumatori, rispetto ai non fumatori
  • esposizione prolungata ad idrocarburi policiclici aromatici – i lavoratori dei settori che entrano quotidianamente e per lunghi periodi di tempo in contatto con queste sostanze, hanno maggiori percentuali di probabilità di veder sviluppato un cancro alla vescica (lavoratori tessili, parrucchieri, dipendenti di industrie coloranti, della gomma e del cuoio, ecc…). Negli ultimi anni, comunque, c’è stata una progressiva diminuzione di impiego di queste dannose sostanze
  • infezioni vescicali – come ad esempio l’infezione da Schistosoma Haematobium, ma anche infezioni vescicali ed infiammazioni vescicali croniche o ripetute, come nei paraplegici e nei pazienti cateterizzati o con storia di calcolosi renale
  • trattamenti a base di farmaci chemioterapici a base di ciclofosfamide e ifosfamide
  • terapia radiante per cancro al collo dell’utero
  • familiarità – presenza di altri casi di tumore alla vescica in famiglia

Non mancano comunque diversi fattori di rischio legati anche alla dieta alimentare. Chi assume spropositate quantità di grassi, caffeina e dolcificanti artificiali (saccarina e ciclamati in particolare), sembra sviluppare una predisposizione superiore alla comparsa di tumori vescicali.

Una visita dall’urologo

Non esiste una specifica attività da svolgere come prevenzione al carcinoma vescicale. Sicuramente attenzione alla propria dieta e mancanza di esposizione ad alcuni fattori ambientali (fumo e sostanze chimiche), sicuramente aiutano a prevenire la patologia. Importante è anche un sicuro e costante controllo presso un medico specializzato, come un urologo, che sappia distinguere ed individuare in tempo i sintomi di un eventuale cancro vescicale.