Protesi peniene: domande e risposte
Abbiamo già affrontato, in diversi precedenti articoli (Impotenza rimedi: terapie, chirurgia e prevenzione e Protesi idrauliche peniene un’innovativa soluzione al deficit erettile), l’argomento relativo alle protesi peniene, alla loro struttura, funzionalità e interventi per il posizionamento. Con questo articolo vogliamo rispondere ad una serie di domande che sorgono, frequentemente, prima di doversi sottoporre ad un intervento chirurgico di questo genere. Non si tratta di un’operazione particolarmente invasiva, ma che richiede cognizione di causa e una certa consapevolezza di quelle che potrebbero essere eventuali complicazioni e conseguenze.
Protesi peniene: quando ne occorre veramente una?
Un impianto protesico è necessario nei casi di disfunzione erettile che non rispondono positivamente ad altre terapie (farmacologiche o chirurgiche). È inoltre utile nei casi in cui le terapie a disposizione siano controindicate, o possano provocare la comparsa di importanti effetti collaterali. In queste situazioni le protesi peniene rappresentano l’opzione chirurgica migliore per risolvere appieno i problemi legati alle disfunzioni erettili.
Impianto protesico: meglio aspettare o intervenire subito?
L’impianto è possibile su qualsiasi paziente che presenti disfunzione erettile organica. Esperienza e studi hanno dimostrato che questo genere di problema, non si risolve da solo nel tempo, né è facile porvi rimedio senza un accurato intervento chirurgico. Molto spesso la poca fiducia nella terapia chirurgica e la mancata conoscenza della materia, possono portare ad un temporeggiamento che causa diverse gravi complicazioni (come ad esempio un progressivo e irreversibile accorciamento del pene, dovuto alla scarsa ossigenazione dei corpi cavernosi).
Impianto protesico endocavernoso: quali tipologia scegliere?
Come abbiamo avuto modo di vedere, esistono diverse tipologie di impianti:
- Idraulica tricomponente
- Idraulica bicomponente
- Malleabile monocomponente o semirigida
- Soffice
- Rigidità differenziata (spectra)
Ciascuno dei quali presenta vantaggi e svantaggi che devono essere attentamente vagliati. La scelta della protesi deve essere presa di comune accordo tra medico urologo e paziente. Il medico deve saper indicare la strada giusta al paziente che, da parte sua, deve avere piena consapevolezza della soluzione intrapresa.
Quali sono i fattori da considerare quando si deve decidere la tipologia di protesi peniena da impiantare?
Molteplici gli elementi da considerare:
- età del paziente
- aspettative
- severità della disfunzione erettile
- conformazione anatomica del pene ed eventuali malformazioni associate
- condizioni generali del paziente ed eventuali malattie associate (come, ad esempio, diabete, ipertensione, neoplasia, ecc…)
- capacità/abilità del paziente ad attivare e utilizzare la protesi e a coinvolgere il/la partner
Ognuno di questi deve portare a scegliere una tipologia di protesi più adatta a risolvere definitivamente la disfunzione erettile patita.
Come sono impiantate le protesi peniene?
In generale le protesi peniene possono essere impiantate con tre diverse metodologie:
- Tramite un piccolo accesso peno-scrotale con l’ausilio del divaricatore di Scott
- Con accesso infrapubico minimamente invasivo
- Con accesso subcoronale e degloving del pene
La scelta dell’uno o dell’altro sistema è a discrezione dell’urologo chirurgo che esegue l’operazione che sceglierà il metodo meno invasivo, più semplice e che garantisce i migliori risultati possibili.
Dopo un intervento chirurgico per l’impianto di una protesi peniene, il pene sarà normale?
A seguito di un intervento chirurgico per il posizionamento di una protesi peniene, l’aspetto del pene non subirà alcuna modifica. Esteriormente, infatti, rimarrà quello che è sempre stato, visto che l’impianto è inserito all’interno dei corpi cavernosi e non risulta essere assolutamente visibile ad occhio nudo.
Orgasmo e piacere sono diversi con una protesi peniena installata?
Il piacere provato da un paziente che presenta una protesi peniena non varia, rimane sempre lo stesso, prima e dopo l’intervento chirurgico. Ugualmente, anche l’eiaculazione non subirà alcuna modifica a seguito dell’installazione dell’impianto. Lo stesso vale per quello provato dal/dalla partner, che avrà lo stesso piacere di un’erezione naturale.
Protesi peniene: dopo quando è possibile riprendere i rapporti sessuali?
È possibile riprendere la normale attività sessuale a distanza di 4-6 settimane dall’intervento. È possibile che le prime attivazioni possano trasmettere alcune sensazioni fastidiose o dolorose. Una percezione che andrà sparendo con il passare del tempo.
L’intervento è reversibile?
No, l’intervento è irreversibile.
Quanto durano le protesi peniene?
Dati recenti indicano che le protesi peniene sono altamente affidabili nel tempo. Le protesi idrauliche peniene, in particolare possono durare anche oltre i dieci anni di vita. È infatti stato appurato che oltre l’80% delle installazioni ha una durata superiore al decennio. Arrivano a oltre 15 anni, ben il 70% degli impianti. Le protesi lasciano i pazienti molto soddisfatti dei risultai ottenuti, perché con questi impianti riescono a recuperare appieno le normali funzioni erettili e a condurre una vita sessuale sana.