Orchite: cura, trattamento e terapia
E arriviamo all’ultimo articolo della serie dedicata all’orchite. Nei precedenti capitoli: “Orchite: infiammazione del testicolo” e “Orchite: sintomi, complicanze e diagnosi” abbiamo visto quali sono le cause di questa infiammazione, i sintomi comuni e meno diffusi e com’è diagnosticata la patologia. Appurato che si tratta di un’infiammazione, acuta o cronica, di uno o entrambi i testicoli e di parte dell’apparato genitale maschile, vediamo adesso di capire, specificatamente all’orchite, cura, trattamento e terapia da seguire per contrastare la malattia.
Orchite: cura e farmaci
In linea generale, dopo la diagnosi di orchite, al paziente sono prescritti farmaci antibiotici e cortisonici. Per le orchiti batteriche sono spesso prescritti antibiotici quali ciprofloxacina, azitromicina e ceftriaxone. L’orchite può dipendere anche da rapporti sessuali consumati senza alcuna protezione. In questi casi, è corretto che la cura antibiotica, sia sostenuta anche da tutti i partner con i quali si è consumato l’atto. Per quanto riguarda invece l’orchite virale, di norma, sono prescritti antidolorifici e antinfiammatori.
Per l’orchite, cura abbinata ai farmaci non è sufficiente. È necessario che il paziente riposi, preferibilmente disteso a letto e applichi del ghiaccio a livello scrotale per alleggerire il dolore e il gonfiore. Quando l’orchite si presenta con un accumulo di pus (piocele), è quasi sempre necessario intervenire chirurgicamente.
Abbiamo visto che le complicanze dell’orchite, sono molteplici (alterazione della spermatogenesi, atrofia testicolare, inibizione della formazione di spermatozoi, torsione testicolare, ecc…). Per evitarle è sempre consigliato un pronto intervento da parte di un esperto urologo, immediatamente dopo la comparsa dei primi sintomi. È solo grazie ad un’attenta e precisa diagnosi che è possibile stabilire il corretto trattamento farmacologico da prescrivere al paziente per combattere l’orchite.
Antibiotici e antinfiammatori
Sempre e solo sotto prescrizione medica, una volta diagnosticata l’orchite, i farmaci che comunemente sono utilizzati per contrastare la patologia sono antibiotici, antinfiammatori e antidolorifici.
Ricordiamo gli antibiotici più comuni all’uso specifico:
- Ciprofloxacina – serve ad eliminare il batterio responsabile dell’infiammazione testicolare. Posologia e tempistiche di somministrazione sono stabilite dal medico curante.
- Azitromicina – indicato per orchite da clamidia.
- Ceftriaxone – indicato per l’orchite da gonorrea.
Visto che l’orchite esiste anche sotto forma virale, è possibile curare la malattia con specifici antivirali. In altre circostanze, invece, risultano efficaci i farmaci cortisonici (soprattutto in caso di orchite da orecchioni, quali potenti antinfiammatori):
- Idrocortisone – potente antinfiammatorio. È, come sempre, il medico a stabilire la durata della somministrazione, nonché la posologia.
- Cortisone – posologia e tempistiche di assunzione sono indicate dal medico, e variano da soggetto a soggetto in base alla gravità dell’orchite.
Infine, l’orchite è causa di fortissimi e lancinanti dolori che esplodono in sede testicolare e scrotale. Per alleviare l’intensità del dolore e sfiammare le parti lese, sono prescritti talvolta antinfiammatori come:
- Ibuprofene – la durata della terapia è stabilita dal medico.
- Naprossene – la durata della terapia è stabilita dal medico.
- Acetaminofene – è somministrato per alleviare dolori molto acuti e combattere, al tempo stesso, l’alterazione della temperatura corporea.
Nei casi più severi di orchite, alcuni dottori procedono con iniezioni di anestetici locali, direttamente nelle zone infiammate. È comunque possibile far rientrare in pochi giorni la condizione sintomatologica seguendo poche, ma precise regole:
- riposo
- assunzione di posizioni corrette
- utilizzo del ghiaccio localizzato nelle zone infiammate
- terapia farmacologica mirata
Orchite tempi di guarigione
La durata della malattia e, di conseguenza, i tempi di guarigione, sono variabili. Cambiano da soggetto a soggetto e di caso in caso. Moltissimi i fattori che fanno variare le tempistiche. Tutto dipende dalla gravità del disturbo e dal modo in cui il paziente risponde alle cure. La cosa importante è rivolgersi tempestivamente ad un urologo. L’orchite parotitica è la forma più pericolosa di questa malattia. Infatti è quella dalla quale dipendono il maggior numero di casi di sterilità. Non si tratta di una sterilità irreversibile in alcuni casi, ma non è sempre possibile riacquistarla.
È quindi evidente la necessità di prevenire, nel migliore dei modi, l’orchite parotitica. La prevenzione, in questo specifico caso, è data dalla vaccinazione contro la parotite. Il vaccino è solitamente somministrato in età infantile, ma, alcune volte, è possibile riceverlo anche in età adulta. Chiamato anche vaccino MPR (morbillo, parotite e rosolia), consiste in una somministrazione per iniezione, ripartita in due dosaggi. È un vaccino trivalente che serve a prevenire le infezioni virali. Il vaccino MPR è obbligatorio.