Tumore ai testicoli: stadiazione, trattamenti e cure
Il tumore ai testicoli è una forma tumorale particolarmente rara. Rappresenta infatti l’1% delle diverse tipologie di tumori che colpiscono la popolazione maschile. Nonostante si tratti di una neoplasia piuttosto infrequente, si manifesta spesso anche tra i più giovani. Il cancro in questo caso si manifesta in seguito all’alterazione delle cellule dei testicoli. Il mutamento provoca, come conseguenza, una crescita incontrollata delle cellule che porta infine alla formazione di una massa.
La maggior parte dei tumori ai testicoli trae origine dalle cellule germinali, quelle cioè che danno origine agli spermatozoi. , sviluppo anormale del testicolo a causa di particolari malattie (come ad esempio la sindrome di Klinefelter), familiarità ed età, sono tra i principali fattori di rischio di questa patologia. Per questa forma tumorale non esiste un vero e proprio programma di prevenzione. Sicuramente l’autopalpazione regolare può aiutare ad intercettare la malattia in fase precoce. Alcuni sintomi rimangono comunque dei campanelli di allarme piuttosto specifici: ridotta conta spermatica, testicoli di volume inferiore a 12 ml, FSH elevato, storia clinica di criptorchidismo.
Tumore ai testicoli: la stadiazione
La stadiazione identifica le varie fasi di sviluppo della neoplasia. Ne stabilisce quindi l’andamento e la gravità. La pericolosità e la gravità dei tumori ai testicoli, varia comunque di caso in caso e dipendono dalle caratteristiche proprie, valutate esclusivamente dall’urologo durante la fase diagnostica.
La classificazione della gravità di un tumore testicolare è data comunque dalla grandezza della massa tumorale e dalla capacità di diffusione delle cellule tumorali.
Sulla base di queste caratteristiche, è possibile trovare diversi stadi:
- Uno – tumore limitato ad un solo testicolo affetto
- Due – Quando il tumore ha attaccato il testicolo e i linfonodi limitrofi dell’addome e della zona pelvica
- Tre – il tumore si è diffuso ai linfonodi del torace
- Quattro – il tumore si è diffuso ai linfonodi del torace, agli organi toracici e all’addome (come ad esempio a fegato e polmoni).
Trattamenti e strategie terapeutiche
A seconda della tipologia di tumore testicolare e del suo stadio, esistono diversi trattamenti che comprendono: vigile osservazione, chirurgia, chemioterapia e radioterapia. In caso di operazioni chirurgiche, definita orchiectomia, il testicolo affetto da tumore è rimosso completamente. In alcuni casi, a seconda della diversa stadiazione, oltre al testicolo possono asportati chirurgicamente anche i linfonodi addominali. All’intervento chirurgico sono spesso abbinati anche cicli di chemioterapia e radioterapia. Ogni trattamento ha lo scopo di eliminare definitivamente le cellule tumorali dall’organismo.
Nel caso in cui il tumore abbia attaccato entrambi i testicoli (detto quindi bilaterale) questi dovranno essere rimossi entrambi. In seguito all’operazione il paziente può essere sottoposto ad una specifica terapia ormonale a base di testosterone sintetico che serve a ripristinare la capacità d’erezione, ma non la fertilità. La terapia ormonale non ripristina la capacità di produrre spermatozoi, quindi non ripristina la fertilità.
Orchiectomia e rimozione dei Linfonodi
L’orchiectomia è una pratica chirurgica di rimozione di uno o entrambi i testicoli, affetti da tumore testicolare. Quando l’asportazione prevede solo la rimozione di un testicolo, allora si parla di orchiectomia unilaterale, altrimenti se riguarda entrambi i testicoli, si chiama bilaterale. L’operazione è eseguita in anestesia generale ed è praticato un’incisione a livello inguinale, attraverso la quale l’intero testicolo malato, è asportato per via scrotale. In caso di richiesta, una volta asportato il testicolo malato, è possibile inserire al suo posto un testicolo artificiale in silicone.
L’asportazione di un testicolo non ha alcuna conseguenza sulla libido del paziente. Diverso invece il discorso se i testicoli sono asportati entrambi. In questo caso infatti la produzione di testosterone e spermatozoi è azzerata e con loro anche la fertilità del soggetto.
Nel caso di tumori ai testicoli al secondo stadio, quando cioè il cancro ha attaccato anche i linfonodi addominali, questi devono essere rimossi assieme al testicolo affetto. Un passaggio necessario per evitare che il tumore si espanda anche all’altro testicolo o alle cellule limitrofe. Asportare i linfonodi addominali non ha ripercussioni particolari, anche se in alcuni casi può provocare un disturbo chiamato eiaculazione retrograda.
Chemioterapia e Radioterapia
La chemioterapia è un trattamento farmacologico dei tumori ai testicoli. Si tratta di farmaci in grado di uccidere le cellule tumorali in crescita. I farmaci possono essere. Assunti per via orale, oppure per endovenosa.
Nella radioterapia invece il paziente è sottoposto a diversi cicli di radiazioni ionizzanti (raggi X). I raggi hanno la capacità di distruggere le cellule malate. Chemioterapia e radioterapia sono impiegate soprattutto quanto il tumore ai testicoli è grave e in stadio avanzato. Sono dei trattamenti indispensabili, che però hanno diversi effetti collaterali:
- nausea
- vomito
- perdita dei capelli
- senso di fatica
- vulnerabilità alle infezioni