Sintomi della prostatite, diagnosi e prevenzione
La prostatite è un’infiammazione della ghiandola prostatica. Abbiamo già visto (vedi articolo: “Prostatite: cause e tipologie”) come questa è classificata in diverse tipologie a seconda delle cause e del manifestarsi della malattia (batteriche, acute, croniche, non batteriche e asintomatiche). Si tratta di una patologia alquanto comune, diffusa e molto conosciuta. Diverse le cause e molti i fattori di rischio. Anche i sintomi della prostatite sono molteplici e, a volte, diversi a seconda della natura dell’infiammazione. Alcune infiammazioni possono addirittura risultare asintomatiche (prostatite asintomatica). Nella maggior parte dei casi comunque il paziente accusa diversi problemi legati alla minzione e all’eiaculazione.
Sintomi della prostatite Acuta Batterica
L’infiammazione della prostata può anche essere causata da un’infezione batterica. Sono molto rari questi casi, pari solo al 3% delle diagnosi, ma comunque sempre presenti. In caso di infezione batterica possono essere riscontrati sintomi quali:
- Dolore muscolare diffuso
- Dolore articolare diffuso
- Febbre alta
- Brividi
- Malessere generale
- Vomito
- Secrezioni dal pene
- Sintomi simil-influenzali
- Dolore localizzato all’area pelvica, alla zona lombare della schiena, attorno all’ano, all’inguine e/o allo scroto
- Sensazione di impellente bisogno di urinare
Altri sintomi
- Nicturia – necessità di urinare più volte durante la notte
- Disuria – minzione difficoltosa, non per forza accompagnata da dolore
- Ematuria – presenza di sangue nelle urine
- Stranguria – minzione intermittente o lenta, e dolorosa
- Emissione di urine maleodoranti
- Flusso urinario ridotto
- Difficoltà a svuotare completamente la vescica
- Dolore durante i rapporti sessuali
- Eiaculazione dolorosa
- Dolore durante la defecazione e senso di malessere durante i movimenti intestinali
- Emospermia – presenza di sangue nello sperma
I sintomi della prostatite possono poi essere continui, oppure presentarsi a carattere ciclico.
La diagnosi
Tutto inizia da un esame obiettivo e dall’anamnesi. In seguito l’urologo può richiedere un’esplorazione rettale digitale (ERD) e la palpazione dei linfonodi inguinali. A tutto questo si aggiungono vari esami
- Del sangue – indolori, poco costosi e facili, gli esami del sangue, come anche quelli delle urine, servono ad individuare eventuali agenti patogeni
- Delle urine
- Analisi di laboratorio su un campione di liquido prostatico. Questo è ottenuto grazie alla:
- Spermiocoltura – con questo esame è possibile individuare microrganismi patogeni direttamente all’interno di campione di sperma. Questo esame torna molto utile in molti casi in cui è necessario analizzare gli organi nei quali scorre lo sperma (prostata, vescicole seminali, epididimo, uretra). È un test di facile esecuzione e indolore.
Dal tampone uretrale alla citoscopia
- Tampone uretrale – il test più indicativo che possa essere richiesto per individuare un’eventuale prostatite. A seguito di alcuni sintomi della prostatite, l’urologo può infatti richiederne l’esecuzione per individuare agenti patogeni come la Neisseria gonorrhoeae e la Chlamydia trachomatis. Un esame un po’ fastidioso, ma non propriamente doloroso.
- Esame urodinamico – con questo esame sono valutate e studiate la funzionalità della vescica e dell’uretra.
- Ecografia prostatica transrettale – è un test strumentale che serve a fornire immagini della prostata. È eseguito grazie all’inserimento di una sonda ecografica nell’intestino retto, attraverso l’ano. Con questo esame è possibile verificare dimensioni e forma della prostata ed eventuali anomalie indotte dal processo infiammatorio.
- Cistoscopia – con la citoscopia l’urologo può visionare attentamente le pareti interne della vescica e dell’uretra. L’esame consiste nell’inserimento di un tubicino sul quale sono collocate una telecamera e una fonte di luce, nell’uretra, fino a giungere alla vescica. Il citoscopio è uno strumento flessibile, disponibile in diversi diametri, così da poter risalire anche le uretre più strette o ostacolate. La telecamera invia immagini delle vie urinarie ad un apposito monitor. La procedura non è dolorosa, ma piuttosto fastidiosa e porta a sviluppare un bisogno impellente di urinare.
Prostatite Acuta Batterica: prognosi
In caso di prostatite acuta batterica è fondamentale la tempestività della diagnosi e l’adeguatezza del trattamento. Se diagnostica in tempo e trattata a dovere, il problema può essere risolto. Non è una patologia che può essere trascurata e quindi, in presenza di sintomi della prostatite, si consiglia sempre di rivolgersi immediatamente ad un urologo specializzato.
Trascurare i sintomi di questa patologia e tardare ad intervenire quando necessario, può portare a diverse complicazioni. Tra queste sicuramente la cronicizzazione dell’infiammazione, la batteriemia e l’aumento delle possibilità di ricadute.
Prevenzione: come cautelarsi dal pericolo
Un ruolo molto importante, nella battaglia contro la prostatite, lo gioca anche la prevenzione. Per evitare di contrarre i principali batteri che portano al manifestarsi dei vari sintomi della prostatite (Batteri appartenenti al genere Proteus, genere Klebsiella e Escherichia coli), è consigliabile:
- Praticare un’attività sessuale sana e in sicurezza
- Assumere tanti liquidi
- Curare l’igiene intima personale
- Evitare eventuali traumi perineali
- Curare subito le infezioni alle vie urinarie