Sintomi del varicocele: come si manifesta e a quali complicanze può portare
Nell’articolo precedente: “Varicocele: cause del secondario e dell’idiopatico” abbiamo iniziato a conoscere una nuova condizione patologica che interessa ormai molti uomini, giovani e adulti, il varicocele. Volendo riassumere il varicocele è una dilatazione anomala delle vene contenute all’interno dello scroto e che si manifesta con dolore localizzato nella zona pelvica e gonfiore testicolare. Il reticolo di vene che si trova all’interno dello scroto è chiamato plesso pampiniforme e svolge l’importante compito di drenare i testicoli dal sangue povero di ossigeno.
In altre parole, le pareti interne delle vene del plesso pampiniforme, contengono delle valvole che spingono il sangue povero di ossigeno verso il cuore per ricominciare il processo di ossigenazione. Quando queste valvole smettono di funzionare, il sangue è spinto nella direzione opposta e stagna nelle vene, che dilata e provoca così il varicocele. In altri casi, invece, questa condizione si manifesta come sintomo secondario di un eventuale tumore addominale o pelvico. La massa tumorale esercita pressione sulle vene e sul sangue, rallentandone la circolazione e dando vita ad una stasi sanguigna. Una condizione che induce le vene del plesso pampiniforme a gonfiarsi in modo anomalo. Il primo caso è chiamato varicocele idiopatico, mentre il secondo è conosciuto come varicocele secondario.
Sintomi del varicocele
Come specificato in precedenza, nella maggior parte dei casi, il varicocele è asintomatico. Questo significa che non manifesta segni identificativi particolari. In molti altri casi però si manifesta con diversi sintomi:
- gonfiore testicolare
- gonfiore in sede scrotale
- fastidio nella zona pelvica
- dolore allo scroto
Condizioni che sicuramente non pregiudicano la qualità della vita dell’uomo, ma che certamente sono dolorose, fastidiose e possono anche portare a serie conseguenze. Il dolore poi, si manifesta come “sordo”, vale a dire costante e persistente. Tende ad aumentare nelle ore serali della giornata, oppure dopo che il paziente è rimasto per diverso tempo in piedi, o ha svolto intensa attività fisica, o alla fine di un rapporto sessuale. Diminuisce invece quando il paziente si stende in posizione supina.
Varicocele: complicanze
Visti i sintomi del varicocele cerchiamo adesso di capire a quali serie complicanze può portare questa fastidiosa condizione.
Tra le complicanze più pericolose e gravi a cui può portare il varicocele, troviamo l’atrofia testicolare. Si tratta di una progressiva diminuzione delle del volume e delle dimensioni di uno o entrambi i testicoli. La riduzione della massa corrisponde alla riduzione del volume cellulare, ossia delle cellule che costituiscono il tessuto colpito. Oggi non è ancora del tutto chiaro come dal varicocele si possa arrivare all’atrofia testicolare. Una teoria più che plausibile vuole che il ristagno del sangue nelle vene del plesso pampiniforme, permetta un accumulo anomalo di tossine dannose per il testicolo e la circolazione arteriosa.
La dilatazione patologica delle vene testicolari (o spermatiche) può portare, come conseguenza estrema, ad una sistematica diminuzione della quantità e della qualità dello sperma (oligospermia). Probabilmente è proprio il ristagno del sangue che porta ad un progressivo aumento della temperatura attorno ai testicoli. La temperatura influenza la produzione di spermatozoi e la loro capacità di movimento. Ne consegue che, in alcuni casi, seppur limitati, il varicocele porta ad infertilità maschile. Infatti il 35% degli uomini con problemi di infertilità, soffre di varicocele.
Esistono anche altre complicanze di questa condizione, che si manifestano nei giovani. Il varicocele infatti può portare a compromettere sensibilmente lo sviluppo dei testicoli. Quando e se dovesse presentarsi una situazione del genere, è necessario rivolgersi immediatamente ad un urologo esperto.
Varicocele: com’è diagnosticato
Abbiamo visto che il varicocele è, in moltissimi casi, asintomatico. In questo caso i sintomi del varicocele non sono così nettamente distinguibili, o manifesti. Per la sua diagnosi risulta quindi imperativa un’ecografia scrotale. Nei casi in cui invece i sintomi siano più palesi, l’urologo è in grado di identificare e diagnosticare la condizione attraverso varie indagini cliniche, l’ascolto del resoconto dei sintomi da parte del paziente stesso, un esame obiettivo e un’anamnesi completa e dettagliata del paziente. Sebbene non sempre evidente, è chiaro che questa patologia richieda attenzioni e interesse da parte dei pazienti che ne soffrono. Non può e non deve essere trascurata in nessun caso (sia che si tratti di varicocele idiopatico che secondario) e a nessuna età. Le conseguenze, come abbiamo visto, possono essere particolarmente spiacevoli e causare non pochi danni.