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Sifilide nell’Uomo: infezione cronica progressiva

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Sifilide nell’Uomo: infezione cronica progressiva

Dopo aver visto cos’è la clamidia e la Balanopostite, passiamo ad un’altra malattia sessualmente trasmissibile: la sifilide nell’uomo. Come per le altre patologie sessuali, anche la sifilide è causata da uno specifico batterio che si chiama: Treponema pallidum. È una malattia molto grave che può portare a conseguenze permanenti e disastrose. Provoca un’infezione cronica progressiva che causa danni a tutti gli organi. La sifilide nell’uomo si manifesta a distanza di circa tre o quattro settimane dal rapporto sessuale con la persona infetta. Si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti, sia genitali che orali. Nonostante sia una malattia che affligge uomini e donne, nei soggetti maschili si presenta con più frequenza. La sifilide si presenta come primaria, secondaria,  terziaria, o latente. Lo stadio dipende dall’efficacia del trattamento durante la manifestazione precedente. È una malattia complessa che deve essere trattata attentamente. Se non è diagnosticata in tempo, o non viene seguita nel modo giusto, può portare a serie conseguenze, quali, ad esempio, disturbi neurologici e cardiopatie, fino anche alla morte stessa.

Sifilide nell’uomo: classificazione e sintomi

La sifilide nell’uomo si presenta sotto quattro diversi stadi:

  • primaria
  • secondaria
  • terziaria
  • latente

Sifilide primaria

A distanza di tre-quattro settimane dal rapporto sessuale con la persona infetta, la malattia si manifesta sotto forma di lesioni papulose. Il sifiloma, vale a dire la lesione rosacea, circolare e dai margini netti, si localizza solitamente su:

  • cute scrotale
  • solco balano-prepuziale
  • sbocco uretra sul pene
  • zona attorno all’ano
  • pelle delle mani
  • interno del cavo orale (labbra, gengive, faringe e lingua)

Non provoca inizialmente dolore, solo un aumento considerevole del volume dei linfonodi regionali. Se toccati comunque suscitano fastidio e sensazioni dolorose. I sifilomi si evolvono poi in ulcere dal colore rosso vivo dalle quali fuoriescono essudi sierosi che contengono i treponemi. La prima fase nell’uomo dura circa due-sei settimane. Dopodiché, se non trattata, la sifilide evolve nel secondo stadio.

Sifilide secondaria

A distanza di tre-sei settimane dalla comparsa dei primi sintomi, la sifilide nell’uomo passa al secondo stadio. In questa fase si manifesta sotto diverse forme, ma è comunque sempre caratterizzata da eruzioni a macchie diffuse su una o più parti del corpo (mani, piedi, tronco, ecc…). L’uomo inoltre manifesta anche ulteriori sintomi quali:

  • febbre
  • astenia
  • cefalea
  • dolori muscolari
  • malessere generale
  • mal di gola
  • mancanza di appetito
  • dimagrimento
  • disturbi alla vista
  • alterazioni uditive
  • alterazioni dell’equilibrio
  • dolori ossei
  • perdita dei capelli a ciocche
  • comparsa di chiazze cutanee ispessite, grigie o rosa (condilomi)
  • balanopostite

A seguito di queste specifiche manifestazioni, la sifilide inizia un lungo periodo di latenza che può durare, se non addirittura anni. In questo lungo lasso di tempo, nonostante l’uomo non presenti alcun sintomo, è ancora portatore dell’infezione, che persiste costantemente.

Sifilide nell’Uomo

Sifilide terziaria

La terza fase si manifesta a distanza di 10-25 anni dalla seconda. In questo stadio la sifilide nell’uomo presenta noduli indolori, chiamati gomme luetiche, che compaiono sulla pelle, nel cervello, sulle ossa e nelle articolazioni. Gli organi interni risultano gravemente compromessi (soprattutto cuore, fegato, reni e polmoni). Altri sintomi caratterizzano questo stadio:

  • alterazioni della personalità
  • cecità
  • demenza
  • incapacità di controllare i movimenti muscolari
  • paralisi progressiva

come accennato ad inizio articolo, può portare anche alla morte stessa del soggetto affetto dalla patologia. I soggetti contagiati hanno maggiori probabilità di contrarre il virus HIV, responsabile dell’AIDS. Questo perché le lesioni cutanee rappresentano delle vere e proprie porte aperte per il virus che riesce ad intrufolarsi più facilmente all’interno dell’organismo umano. Vista la gravità e la complessità di questa particolare malattia venerea, la prevenzione gioca un ruolo assolutamente fondamentale.

Il batterio Treponema Pallidum, responsabile della sifilide nell’uomo si può ritrovare in ogni liquido corporeo (come lo sperma ad esempio), nelle lesioni cutanee, genitali e mucose (comprese anche quelle della bocca).

Come si trasmette la sifilide

La sifilide si trasmette soprattutto a causa di rapporti sessuali non protetti (genitali, anali ed orali) con soggetti infetti o in fase di contagio. La malattia si trasmette anche semplicemente entrando in contatto con le ferite o le ulcere provocate dalla patologia. Molto spesso un soggetto non è nemmeno consapevole di essere stato infettato, perché la malattia è, all’inizio, indolore. Questo aumenta il rischio di diffusione del batterio ai propri partner. In alcuni casi, ormai per fortuna molto rari, la sifilide è trasmessa attraverso le trasfusioni. Prima questo evento accadeva con molta più frequenza di oggi, mentre adesso si limita a quei paesi dove il sangue non è sufficientemente controllato prima delle trasfusioni.