Protesi peniena: opinioni, soddisfazione e supporto psicologico
Finora abbiamo trattato l’argomento delle protesi peniene da un punto di vista strettamente tecnico. Quali tipologie esistono, come sono installate, quali conseguenze potrebbero avere, come scegliere una protesi, piuttosto che un’altra. Adesso invece vogliamo soffermarci su un aspetto meno tangibile, ma sicuramente molto importante, per chi decide di sottoporsi ad un intervento per l’installazione di una protesi peniena. Stiamo parlando delle opinioni diffuse sulle protesi e sulla necessità o meno di una consulenza da parte di uno psicosessuologo, distribuita in un periodo di tempo pre e post-operatorio. Una pratica che, molto spesso, è sottovalutata o, addirittura, non presa in considerazione.
Protesi peniena: grado di soddisfazione e statistiche
Una recente raccolta di dati, ha messo in evidenza quanto sia affidabile una protesi idraulica peniena. Le protesi sono efficienti, efficaci e durevoli nel tempo. A 10 anni dall’inserimento, più dell’80% degli impianti installati, continua a funzionare perfettamente. Oltre i 15 anni sono ben il 70% le protesi che funzionano correttamente. Alcune ditte produttrici di questi impianti le garantiscono a vita. Significa che, in caso di rottura, le aziende sono in grado di fornirne gratuitamente una nuova in sostituzione.
I pazienti che decidono di sottoporsi ad un intervento di inserimento di protesi peniena, lo fanno per trattare in modo efficiente difficoltà di erezione che, altrimenti, non potrebbero essere risolte diversamente. Il grado di soddisfazione di questi pazienti è particolarmente alto, rispetto a diverse soluzioni adottate. Anche gli studi condotti su queste considerazioni, si trovano concordi nel sottolineare l’efficacia degli impianti. A titolo esemplificativo, riportiamo qualche dato indicativo in merito: l’88% dei soggetti che hanno una protesi raccomanderebbe l’intervento ad un parente o ad un amico, e l’87% rifarebbe l’intervento se necessario.
Le disfunzioni erettili, a seconda dei casi, possono essere affrontate con trattamenti farmacologici, praticati via orale, o tramite iniezioni all’interno del pene. L’alternativa è rappresentata da una protesi peniena. Le statistiche dimostrano che, chi si è sottoposto ad interventi di inserimento di impianti protesici, risulta avere un grado di soddisfazione superiore, rispetto a chi, invece, ha praticato un trattamento farmacologico (a parità di successo delle diverse terapie).
Impianti protesici: una realtà ancora sconosciuta a molti
Nonostante l’efficacia di una protesi peniena sia statisticamente e scientificamente riconosciuta, i pazienti che decidono di sottoporsi ad un intervento del genere, sono ancora pochi, rispetto alle reali necessità. La causa è da imputare ad una scarsa conoscenza da parte dei pazienti di un metodo che potrebbe risolvere definitivamente i loro più gravi problemi di erezione e dall’insufficiente divulgazione da parte di medici non specialisti. Molti dottori, infatti, non esattamente preparati sulla materia, evitano addirittura di sottoporre all’attenzione dei propri pazienti, una soluzione altresì efficace e poco invasiva. In questo modo i pazienti sono privati della possibilità di scegliere un sistema che potrebbe risolvere i loro problemi di disfunzione erettile, in via definitiva.
Per far capire meglio la situazione, almeno in Italia, riportiamo qualche dato di riferimento. Nel nostro paese oltre 400.000 uomini sono affetti da gravi disfunzioni erettili. Stando ai dati delle statistiche e delle ricerche, solo lo 0,4% dei pazienti, ha ricevuto un trattamento con protesi peniena! Tutto questo a fronte di un altissimo grado di soddisfazione da parte di chi, invece, ha scelto l’intervento chirurgico come soluzione ai propri problemi.
Protesi peniena: l’importanza di un sostegno psicologico
Una consulenza psicologica, prima di un intervento di installazione protesica, è un’attività informativa, finalizzata anche ad aiutare il paziente, a gestire la sua particolare condizione e a sviluppare la sua sfera erotica. Una consulenza psico-sessuale è quindi auspicabile, per supportare il singolo e la coppia, durante l’intero processo di valutazione medica. È importante, in alcuni casi, che diventi parte integrante ed essenziale, del processo di screening dei pazienti candidati all’impianto.
Un supporto psicologico risulta essere utile per riuscire ad affrontare situazioni difficili. Situazioni che vanno a crearsi dai timori del paziente, o della/del partner, circa la trasformazione della sessualità e l’intimità di coppia. Grande importanza è rivestita anche da eventuali aspettative irrealistiche che alcuni pazienti potrebbero avere nei confronti di un intervento chirurgico di questa portata. In molti casi l’interazione tra psico-sessuologo, paziente e urologo, diventa fondamentale nei momenti chiave del processo di impianto e recupero della funzione sessuale.
L’approccio integrato, la collaborazione e la comunicazione tra professionisti è fondamentale per un buon risultato. L’impianto di una protesi peniena non è una semplice operazione tecnica, ma prevede anche diverse implicazioni psicologiche che devono essere gestite dal paziente e dai medici coinvolti nell’operazione.