Malattia di Peyronie
Centri specializzati Milano
Malattia di Peyronie centri specializzati Milano
Questa singolare patologia morfologica colpisce soprattutto nella fascia di età compresa tra i 40 e i 60 anni. Diabetici ed ipertesi ne sono maggiormente esposti e la famosa malattia di Peyronie, porta inevitabilmente a degenerare nella patologia del pene curvo. Qualunque sia la natura e le cause scatenanti, è una malattia alquanto imbarazzante esteticamente. Il problema però non è solo estetico, piuttosto funzionale.
Infatti, quando l’angolo di curvatura del pene è troppo marcato, il paziente può riscontrare delle serie difficoltà durante l’atto sessuale. La curvatura può provocare dolore alla partner durante l’atto di penetrazione, tanto da rendere molto sofferente, se non addirittura impossibile consumare il rapporto.
Malattia di Peyronie: che cos’è
La prima volta che è stata osservata è stato nel remoto 1550 ad opera di un medico italiano Antonio. Solo nel 1743 però è stata descritta per la prima volta, grazie agli studi e all’analisi di un medico chirurgo francese a servizio dell’esercito di Luigi XV, François Gigot de La Peyronie, che ha dato il nome alla malattia.
Oggi questa malattia continua ad essere oggetto di studi e ricerche, anche se è stata verificata la correlazione tra Malattia di la Peyronie, pene curvo ed eventi traumatici subiti dall’organo maschile. Traumi derivanti da rapporti sessuali, oppure avvenuti in circostanze accidentali, come ad esempio, incidenti stradali, sul lavoro, o infortuni sportivi.
La malattia si manifesta con la formazione di un tessuto fibroso-cicatriziale all’interno dei corpi cavernosi del pene. Il corpo centrale del pene infatti è attraversato da due strutture tubolari distinte, che si trovano posizionate all’interno di una struttura cavernosa. Le sezioni tubolari sono posizionate nella parte dorsale e sul lato superiore del corpo centrale, mentre nella parte inferiore, cioè la ventrale, si trova un corpo spongioso, attraversato dall’uretra.
L’ammasso fibrotico si forma nei corpi cavernosi, quelli che si gonfiano di sangue al momento dell’erezione e permettono al pene di sollevarsi. La massa che si va a creare impedisce così al pene di ergersi, provocando anche dolori sia al paziente che alla propria partner durante il rapporto sessuale.
Malattia di Peyronie centri specializzati Milano
Per contrastare la Malattia di Peyronie, centri specializzati Milano offre una serie di trattamenti e cure specialistiche all’avanguardia in questo specifico settore. La ricerca è sempre in continua evoluzione, ma sono già stati elaborati una serie di efficaci trattamenti, sia a livello farmacologico, che a livello chirurgico.
Prima di adottare un qualsiasi trattamento un andrologo, valuta una serie di fattori:
- curvatura del pene
- stabilità o instabilità della curvatura peniena
- i dolori e le complicazioni derivanti dall’atto sessuale
- erezioni dolorose o meno
- capacità di avere e/o mantenere un’erezione durante l’intero rapporto sessuale
Trattamenti farmacologici
- Verapamil
- Interferone
- Collagenasi di Clostridium histolyticum
Verapamil
Si tratta di un farmaco capace di interrompere la produzione di collagene, una proteina direttamente responsabile della formazione del tessuto fibroso-cicatriziale.
Interferone
Collagenasi di Clostridium histolyticum
Trattamenti chirurgici
- intervento di Nesbit
- triplo intervento di incisione-excisione-trapianto
- impianto di una protesi peniena
Intervento di Nesbit
È un tipo di intervento che prevede la pratica di un’incisione circolare, al di sotto del prepuzio, che metta in evidenza il corpo cavernoso. Con questa tecnica parte del tessuto sano, in opposizione a quello fibroso-cicatriziale, è rimosso. Una pratica che conta qualche svantaggio: la lunghezza del pene risulta ridotta e aumentano i rischi di disfunzione erettile.
Triplo intervento di incisione-excisione-trapianto
Si tratta di una tecnica invasa e complicata, adottata solo ed esclusivamente in presenza di curvature marcate. Quando il rapporto sessuale diventa troppo doloroso, o addirittura impossibile da praticare, molti chirurghi ricorrono al triplo intervento di incisione-excisione-trapianto.
In buona sostanza si tratta della pratica di un’incisione all’altezza della placca, dell’asportazione della massa e del trapianto di una “patch” sull’area interessata. La pelle del pene non è toccata dall’intervento. Con questa tecnica è possibile andare incontro a diverse complicazioni.
Impianto di una protesi peniena
Esistono varie tipologie di protesi. Alcune prevedono un impianto di materiale semirigido che vanno a sostituire le componenti molli del pene e gli impediscono così di curvarsi. Altre invece sono progettate per gonfiarsi grazie ad uno specifico liquido che viene pompato dentro la struttura (pompe idrauliche).
Quale intervento scegliere
Spetta al medico giudicare la situazione e scegliere di procedere in una direzione piuttosto che un’altra. Dopo la diagnosi e i dovuti accertamenti è possibile orientarsi nella scelta in base:
- a dove è localizzata l’ammasso di tessuto fibroso-cicatriziale
- dalla gravità dei sintomi manifesti dal paziente
- dallo stato psicologico del paziente (molto importante ai fini di un’eventuale opzione chirurgica)
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Dr. Andrea Cocci
urologo e andrologo
La scelta di dedicare la mia vita professionale all’urologia ed in particolare alla chirurgia andrologica e ricostruttiva è frutto di una profonda passione per l’anatomia, l’arte chirurgica ed in generale il processo diagnostico terapeutico che porta alla guarigione del paziente. Patologia oncologica, infertilità, disfunzione erettile, malattie del pene o semplicemente disturbi prostatici affliggono irrimediabilmente non solo l’individuo ma anche la dimensione di coppia.
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