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Malattia di la Peyronie: sintomi, complicazioni e diagnosi

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Malattia di la Peyronie: sintomi, complicazioni e diagnosi

In un precedente articolo: “Malattia di Peyronie: patologia che porta al pene curvo”, abbiamo iniziato a conoscere una patologia piuttosto antica e comune, che colpisce il 7% della popolazione maschile compresa tra i 50 e 70 anni di età: la Malattia di la Peyronie. Riassumendo si tratta della formazione di tessuto fibroso cicatriziale, all’interno dei corpi cavernosi che si trovano localizzati nella parte centrale del pene.

Chiamata anche induratio penis plastica, in acronimo IPP, consiste nell’indurimento della tonaca albuginea del pene. Si tratta del tessuto che riveste i corpi cavernosi del pene e che ha il compito di trattenere il sangue durante l’erezione. A causa della malattia di la Peyronie la tonaca albuginea si ritrae e, quando il pene va in erezione, lo fa incurvare, qualche volta anche dolorosamente.

Non è ancora molto chiaro perché questa patologia si manifesti soprattutto negli uomini di età avanzata. Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma è stata provata una certa correlazione tra questa malattia ed eventi traumatici a carico del pene eretto. Piegamenti ripetuti mentre il pene è in erezione, urti, microlesioni, ecc… Sembrano portare all’insorgere di reazioni infiammatorie che degenerano poi in questa patologia. Molto spesso la malattia di la Peyronie è concomitante ad altre patologie del tessuto connettivo, con il diabete, la gotta, l’ipertensione e l’aterosclerosi.

Sintomatologia: Pene curvo e protuberanze

La malattia di la Peyronie può manifestarsi all’improvviso, oppure essere lenta e progressiva. In tutti i casi, però, la sintomatologia è pressappoco la stessa. Prima di tutto sul corpo del pene si forma una protuberanza percepibile anche semplicemente al tatto.

Si tratta del famoso tessuto fibroso cicatriziale a cui accennavamo poco prima. Questa protuberanza impedisce al pene di estendersi verticalmente, in modo dritto, durante l’erezione. Alla fine il membro risulta curvo e il paziente inizia ad accusare dolore e fastidio, nonché a notare una lunghezza inferiore alle normali dimensioni peniene, legate all’impossibilità di estendersi totalmente.

Malattia di la Peyronie

Quindi la malattia di la Peyronie è legata alla comparsa di due segni distintivi:

  • una protuberanza sul corpo del pene percepibile al tatto
  • il pene curvo in erezione

La protuberanza, che corrisponde al tessuto fibroso cicatriziale può sembrare al tatto come una sorta di placca rigida, oppure come un agglomerato di consistenza dura. Il pene curvo invece, come si può capire dal nome stesso, è la condizione secondo la quale, il pene, durante un’erezione, si curva con un angolo anomalo con un orientamento variabile (alto, basso, destra o sinistra).Complicazioni e disfunzioni

La Malattia di la Peyronie può portare a fastidiose, nonché dolorose conseguenze. Primo fra tutti il dolore. Chi soffre di questa patologia può provare dolore sia quando il pene va in erezione, ma anche quando si trova in condizioni di riposo. Alla curvatura del pene sono poi associate di conseguenza anche tutti i problemi legati alla capacità di mantenere un’erezione tale da portare a termine in modo soddisfacente un amplesso.

Dimensioni, curvatura e complicazioni psicologiche

Infine, le dimensioni del pene risultano alquanto diminuite. La curvatura anomala del membro infatti, lo fa apparire più corto di quanto in realtà sia, perché impossibilitato dal tessuto fibroso cicatriziale, ad estendersi per tutta la sua lunghezza. L’elasticità della tonaca albuginea è compromessa dal tessuto fibroso e l’irrigazione sanguigna non è, di conseguenza, fluida e dinamica come dovrebbe.

L’anomala curvatura peniena tende a peggiorare maggiormente nelle fasi iniziali della malattia. Con il passare del tempo infatti, il tessuto fibroso si stabilizza, non cresce e non diminuisce e rimane così come si è sviluppato inizialmente. Inoltre, anche se la placca rimane, il dolore tende a diminuire fino a scomparire del tutto, nel giro di 12-24 mesi.

Ulteriori complicazioni legati a questa malattia possono avere natura psicologica. L’estetica del pene compromessa e la difficoltà ad avere e/o mantenere un’erezione soddisfacente, possono far nascere una forma di depressione legata all’attività sessuale insoddisfacente e un’ansia da prestazione da non sottovalutare.

Malattia di la Peyronie: diagnosi

Questa malattia risulta piuttosto evidente nei sintomi, quindi la diagnosi è possibile anche semplicemente con un esame obiettivo. Lo stesso paziente osservando il manifestarsi dei disturbi può ben capire il nesso con l’insorgere di una precisa malattia.

A questa semplice osservazione però può seguire la richiesta da parte dell’urologo di un’ecografia, mirata a localizzare con esattezza la placca fibrotica-cicatriziale.

L’ecografia serve al medico per rendersi conto meglio della posizione e delle dimensioni esatte della placca. Serve inoltre a capire quanto e come il flusso di sangue, passante attraverso i corpi cavernosi del pene, è interrotto.