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Ecografia scrotale: l’esame con la sonda ad ultrasuoni

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Ecografia scrotale: l’esame con la sonda ad ultrasuoni

Negli articoli relativi al varicocele: “Varicocele- cura, trattamento e farmaci” abbiamo rammentato molto spesso l’ecografia scrotale. Si tratta di un esame non invasivo utilizzato per verificare il contenuto interno dello scroto, dei testicoli e delle varie strutture adiacenti. L’esame è necessario a diagnosticare diverse patologia e condizioni: tumore al testicolo, idrocele, ematocele, varicocele, cisti dell’epididimo, torsione testicolare, ernia inguinale, criptorchidismo. È un esame economico, non invasivo, che dura poco (circa 20-30 minuti) e non richiede una preparazione particolare.

Ecografia scrotale: cos’è e a cosa serve

L’esecuzione dell’ecografia scrotale avviene con l’ausilio del trasduttore. Si tratta di una sonda ad ultrasuoni che serve a fornire immagini chiare e dettagliate dei testicoli, dello scroto e dei vari tessuti che li compongono. Il trasduttore utilizza gli ultrasuoni, che non sono nocivi. L’esame è piuttosto semplice e rapido, oltre che non invasivo ed economico.

Nonostante si tratti di un esame piuttosto semplice, rappresenta anche il più importante test diagnostico attraverso il quale è possibile andare ad individuare delle anomalie a carico dei testicoli, dello scroto e delle strutture limitrofe. Infatti, è in grado di identificare subito:

  • rigonfiamenti – in uno o entrambi i testicoli
  • masse anomale – in uno o entrambi i testicoli
  • gonfiori testicolari o scrotali – dalle quali possono poi dipendere epididimite, oppure orchite
  • idrocele – anomalo accumulo di liquido trasparente nello scroto attorno ad uno o entrambi i testicoli
  • ematocele – accumulo di sangue nello scroto
  • spermatocele – cavità cistica anomala
  • piocele – anomalo accumulo di pus a livello scrotale
  • torsione testicolare – rotazione anomala del testicolo attorno al proprio asse
  • varicocele – dilatazione patologica delle vene contenute all’interno dello scroto che servono a drenare il sangue povero di ossigeno
  • criptorchidismo – mancata, o incompleta discesa di uno o entrambi i testicoli
  • ernia scrotale
  • cisti dell’epididimo – formazioni extratesticolari di forma sferica che contengono liquido trasparente.

L’ecografia scrotale serve anche a guidare un prelievo di un campione di cellule testicolari. Il campione è solitamente necessario per eseguire una biopsia tumorale o per fare un test di fertilità maschile.

Ecografia scrotale

Sonda ad ultrasuoni: com’è fatta

Una sonda ad ultrasuoni per eseguire un’ecografia dello scroto è composta da:

  • trasduttore – è lo strumento che emette una certa quantità di ultrasuoni che riescono a penetrare nei tessuti e negli organi da analizzare. Gli ultrasuoni variano in base alla zona colpita e rimandano una diversa onda di corrente elettrica.
  • console computerizzata – la corrente elettrica generata dalle onde del trasduttore sono inviate immediatamente ad una console computerizzata. La console interpreta la corrente elettrica e la trasforma in una relativa immagine che è visualizzata sul monitor.
  • Monitor – è sul monitor che il radiologo osserva le onde elettriche trasformate in immagini e può così visualizzare l’aspetto interno dello scroto, dei testicoli e dei tessuti limitrofi.

Ecografia scrotale: la procedura

L’ecografia scrotale non prevede alcuna preparazione. Il paziente deve semplicemente presentarsi all’esame con la vescica piena. L’esame è condotto da un radiologo, oppure da un tecnico specializzato in pratiche radiologiche.

Tutto il processo dura circa 20-30 minuti e di articola in quattro diverse fasi:

  1. preparazione – il paziente deve svestirsi e in alcuni casi indossare l’apposito camice ospedaliero (ma non sempre è previsto)
  2. posizionamento sul lettino – la posizione da assumere è quella supina con gambe divaricate. Sotto lo scroto è posizionato un asciugamano in modo che rimanga leggermente sollevato
  3. raccolta delle immagini tramite la sonda ad ultrasuoni – la sonda ad ultrasuoni è fatta scivolare sullo scroto per la raccolta delle immagini necessarie all’esame. Per favorire lo scivolamento, il medico cosparge la zona d’interesse con una speciale sostanza gelatinosa.
  4. fase post-procedurale – al termine della raccolta delle immagini, il paziente può pulirsi, sollevarsi e rivestirsi.

L’ecografia testicolare è un esame non invasivo e sicuro. Non ci sono quindi complicazioni di alcuna sorta a seguito dell’esecuzione del test. Non sono altresì previste controindicazioni e pertanto si possono sottoporre a questo esame qualunque uomo, indipendentemente dall’età.

Le immagini rilevate dal trasduttore sono rese in tempo reale. Di conseguenza i risultati dell’esame sono rilasciati immediatamente al paziente. Se il risultato dell’ecografia mette in evidenza delle anomalie, il paziente deve contattare immediatamente il proprio urologo o andrologo. Spetta al medico di fiducia decidere cosa fare e quali eventuali trattamenti intraprendere, in base all’esito delle immagini dell’ecografia scortale.