Disuria e stranguria: disfunzioni urinarie frequenti e dolorose
Disuria e stranguria sono disfunzioni urinarie molto frequenti nell’uomo, a volte anche molto dolorose e causate da molteplici fattori. La disuria, in generale, è la difficoltà ad urinare. Mentre la stranguria è l’emissione dell’urina difficoltosa, lenta e dolorosa. Non sono la stessa cosa.
La disuria infatti deriva dall’irritazione dell’uretra o del trigono vescicale (vale a dire nella parte bassa della prostata). La stranguria invece deriva da differenti patologie ed è associata sempre ad infiammazioni delle vie genito-urinarie (come cistite, uretrite, prostatite). Cerchiamo quindi di capire meglio di cosa si trattano.
Disuria: cos’è e come si manifesta
La disuria è la difficoltà ad urinare. Deriva dall’irritazione dell’uretra o del trigono vescicale. In caso di irritazioni dell’uretra, il soggetto presenterà contrazioni della vescica e, di conseguenza, minzioni frequenti e dolorose. In caso invece di stenosi dell’uretra (vale a dire restringimento dell’uretra) il paziente potrebbe avere difficoltà ad iniziare la minzione e, durante la stessa, provare accese sensazioni di bruciore costante.
Nella maggior parte dei casi la disuria è causata da un’infezione delle basse vie urinarie. Provocano disuria anche le cistiti e le uretriti (consequenziali a diverse malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea e la clamidia).
Molti gli agenti patogeni responsabili della disuria:
- Neisseria gonorrhoeae (o gonococco di Neisser) – un batterio che cresce e si riproduce in ambienti caldi ed umidi e che quindi trova l’habitat ideale nell’uretra maschile
- Chlamydia trachomatis – batterio gram negativo, parassita intracellulare che si annida all’interno di varie cellule dell’organismo umano. È molto diffuso in Nord America, anche se in Europa sta aumentando la sua incidenza.
- Ureaplasma urealyticum – batterio appartenente alla famiglia delle Mycoplasmataceae. È un microplasma capace di vita autonoma. Non hanno parete cellulare e, come la maggior parte dei batteri, predilige le mucose corporee.
Patologie infiammatorie non infettive
Anche queste possono indurre disuria:
- prostatite
- cistite interstiziale
- neoplasie (come ad esempio il cancro della vescica o il cancro alla prostata)
- calcoli vescicali e renali
- esposizione a sostanze irritanti
- allergie da contatto (spermicidi, lubrificanti e profilattici in lattice)
- Ipertrofia prostatica benigna
- Tumori
- Calcoli
- Malformazioni delle vie urinarie
Stranguria: cos’è e come si manifesta
Disfunzione urinaria che si manifesta come disturbo della minzione ed è caratterizzata da una lenta, dolorosa e difficoltosa emissione di urina. In pratica con la stranguria, sono emesse piccole quantità di urina alla volta, con un gocciolamento intermittente.
Diverse le cause scatenanti. Molte infatti le patologie originarie che provocano stranguria:
- infiammazione delle vie genito-urinarie
- cistite
- uretrite
- prostatite
- pielonefrite
- calcoli renali
- infezioni
- stenosi uretrali
- malattie del collo della vescica (come ad esempio una disfunzione neurologica o malformazioni)
- ipertrofia della prostata
- patologie neoplastiche della prostata
- patologie neoplastiche della vescica
La stranguria si manifesta quindi con bruciore e dolore durante la minzione e dolore a livello vescicale. Il flusso dell’urina non risulta fluido e continuativo e la minzione è dolorosa.
Disuria e stranguria: come affrontarle
Disuria e stranguria sono quindi disfunzioni urinarie piuttosto comuni e frequenti, legate a diverse patologie originarie. Al manifestarsi dei primi sintomi è sempre bene rivolgersi ad un esperto urologo che possa indirizzare verso la soluzione migliore. A seconda dei diversi casi e dell’intensità delle disfunzioni manifestate, il medico curante può scegliere trattamenti diversi.
Per una corretta diagnosi da parte del dottore, diventa molto importante anche un controllo e una verifica costante da parte del soggetto. Questo dovrà infatti monitorare la frequenza delle minzioni, la presenza o meno di urgenza, bruciore ed incontinenza. Inoltre deve svuotare la vescica ad intervalli regolari ed eseguire un’accurata igiene intima. Durante il cateterismo vescicale a permanenza deve saper rispettare tutte le norme e regole igienico-sanitarie per una corretto utilizzo della strumentazione. Infine deve evitare bevande o cibi che possano irritare la vescica e assumere il giusto apporto di liquidi giornalieri.
Da parte sua, il dottore potrà accertare e diagnosticare disuria e stranguria grazie ad analisi delle urine, urinocoltura e citologico urinario. Si tratta delle analisi più comuni ed utili ad identificare le possibili cause di entrambe le condizioni. Utili anche esami ematici per gli indici di flogosi, funzionalità renale e PSA nell’uomo.