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Aneiaculazione: cos’è e quando e perché si verifica

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Aneiaculazione: cos’è e quando e perché si verifica

L’ Aneiaculazione è un disturbo caratterizzato dall’assenza di eiaculazione in concomitanza o meno con l’orgasmo. Una condizione patologica di emettere liquido seminale che si può verificare con orgasmo (orgasmica), oppure in assenza di orgasmo (anorgasmica). L’orgasmo dipende dal sistema simpatico. All’apice del rapporto sessuale, il sistema simpatico provoca difatti la fuoriuscita della secrezione dalle vescicole nell’uretra posteriore. Al tempo stesso il collo vescicale è chiuso in modo tale che l’eiaculato non possa risalire verso la vescica. Nei casi di aneiaculazione, le contrazioni muscolari associate al piacere, avvengono in assenza di espulsione del liquido seminale. Un orgasmo senza emissione di sperma è chiamato “anemissione” e non comporta, quindi, l’espulsione di liquido seminale.

Aneiaculazione: disturbo della funzione sessuale maschile

L’aneiaculazione è classificata quale disturbo della funzione sessuale maschile. Questa condizione può presentarsi in modo ricorrente, oppure saltuaria. Viene inoltre classificata come:

  • Primaria – quando si manifesta fin dalle prime esperienze sessuali
  • Secondaria – così definita nel caso si presenti a seguito di un periodo, più o meno lungo, di funzionalità sessuale normale
  • Generalizzata – nel caso in cui la condizione si presenti in ogni situazione sessuale e con qualunque partner
  • Situazionale – aneiaculazione limitata solamente a determinati contesti e/o partner sessuali.

L’eiaculazione è un processo fisiologico controllato dal sistema nervoso autonomo. Un processo che coinvolge diversi organi: collo della vescica, prostata, vescichette seminali e vie seminali, fra cui troviamo i vasi deferenti e l’uretra. L’eiaculazione è collegata, solitamente, all’orgasmo e si manifesta attraverso l’espulsione del liquido seminale come manifestazione della risposta sessuale, accompagnata da un’intensa sensazione di piacere. Quando l’espulsione dello sperma è assente, si rende necessario consultare quanto prima un urologo che possa indagarne le varie cause.

Aneiaculazione: cause

Le cause che portano al manifestarsi della condizione patologica dell’aneiaculazione, sono molteplici. Volendole riassumere, troviamo fattori:

  • psicogeni
  • nervosi
  • farmacologici
  • di carattere ostruttivo

Aneiaculazione

Cause e fattori di origine nervosa

L’aneiaculazione di origine nervosa è legata, per lo più, a traumi del midollo spinale. Quando le fibre del midollo spinale sono lese si può andare incontro alla manifestazione di aneiaculazione, tanto estesa quanto lo è la lesione stessa. Le lesioni midollari sono quasi sempre accompagnate dall’incapacità di eiaculare, in modo più o meno intenso, a seconda dei casi.

L’aneiaculazione, inoltre, può anche essere una causa a seguito di vari interventi chirurgici (come ad esempio interventi urologici quali la prostatectomia transuretrale per ipertrofia prostatica benigna, l’incisione del collo vescicale per sclerosi ed interventi in sede retroperitoneale). Infine, l’aneiaculazione può anche essere rilevata in concomitanza alla diagnosi di Parkinson, oppure a quella di sclerosi a placche.

Cause e fattori di origine farmacologica

Anche l’assunzione di determinati farmaci, può comportare il manifestarsi di questa patologia. In particolare farmaci antipertensivi e antidepressivi. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina e gli alfabloccanti possano indurre una disfunzione eiaculatoria. Anche la gabapentina, prescritta per il trattamento del dolore neuropatico, può portare ad una aneiaculazione reversibile. Allo stesso modo, l’anticefalalgico topiramato, prescritto per la cura delle cefalee e delle emicranie, può dare il medesimo risultato. Senza contare poi che l’assunzione e l’abuso di droghe e alcool, può avere, tra le molte conseguenze, anche quella dell’aneiaculazione.

Cause e fattori di carattere ostruttivo

L’otturazione congenita dei dotti eiaculatori, può causare aneiaculazione. Tra i motivi che generano un’otturazione congenita, troviamo, ad esempio, difetti dello sviluppo della ghiandola prostatica, o delle vescicole seminali, infiammazione duratura e cronica della prostata, o, infine, eventi di carattere tumorale.

Aneiaculazione: da non confondere con l’eiaculazione retrograda

Aneiaculazione ed eiaculazione retrograda non sono la stessa cosa. Molto spesso sono patologie confuse tra loro, a causa dei loro sintomi e dei loro effetti, ma in realtà si tratta di due condizioni ben distinte. In entrambe le condizioni l’emissione di liquido seminale è assente. Nell’aneiaculazione è totalmente assente, mentre nell’eiaculazione retrograda lo sperma risale, mediante l’uretra, tornando nella vescica urinaria. Questa condizione è solitamente da imputare ad una disfunzione del collo vescicale. Il liquido  seminale, in questo caso, non fuoriesce alla conclusione del rapporto sessuale, ma con la minzione che segue il coito.

Aneiaculazione cure

Per riuscire a trattare efficacemente l’aneiaculazione è necessario comprendere e conoscere a fondo le cause che hanno determinato il disturbo. Spetta al medico riuscire ad individuare le cause e trovare la corretta terapia da applicare. Nel caso ad esempio, di aneiaculazione farmacologica, l’urologo deve determinare quali sono le sostanze che provocano questa condizione e provvedere alla sospensione, sostituzione o bilanciamento dei principi somministrati. Allo stesso modo, nel caso di aneiaculazione dovuta ad interventi chirurgici, è sempre il medico che deve valutare la possibilità di intervenire attraverso un’operazione chirurgica.